Assegno unico figli dal 1 Luglio 2021 per autonomi e disoccupati, le regole e i nodi da sciogliere chiedi a Cedan S.r.l.s per saperne di più
L’assegno unico partirà in maniera graduale e interesserà dalla metà del 2021 esclusivamente i lavoratori in disoccupazione e gli autonomi.
Confermato il rinvio dell’assegno unico e universale per i figli a carico fino a 21 anni. Il debutto avverrà dal 2022, ma già dal 1 Luglio di quest’anno la misura entrerà in vigore solo per due categorie di lavoratori: autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari.
Oltre a mancare i tempi tecnici per l’adozione dei decreti delegati che conterranno la disciplina di dettaglio dell’assegno universale, il rinvio è attribuibile anche ad altri fattori, tra cui la messa in campo della preannunciata riforma fiscale.
L’assegno unico andrà a sostituire le indennità finora riconosciute come Bonus Bebè, ANF, bonus mamma domani, e verrà erogato dal 7° mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni di età. In merito al pagamento dell’assegno unico, è prevista la possibilità di erogazione direttamente al figlio maggiorenne, su sua richiesta, per favorirne l’autonomia. Per poter fare richiesta dell’assegno bisogna avere l’attestazione ISEE in corso di validità.
Per quel che riguarda l’importo, la cifra esatta dell’assegno mensile non è ancora nota, ma si parla di somme da 80 a 250 euro mensili, da calcolare in base all’età del figlio, ai componenti del nucleo familiare e al valore ISEE.
Sempre per quel che riguarda gli importi, il disegno di legge prevede una maggiorazione per i nuclei con figli disabili che varia dal 30 al 50 % dall’importo ordinario calcolato in base alla gravità della disabilità.
In tal caso, l’assegno verrebbe riconosciuto anche dopo i 21 anni, se il figlio permane nel nucleo familiare.
I dubbi restano numerosi, nonostante le rassicurazioni circa la data di partenza della misura, ed è evidente il ritardo per l’emanazione dei provvedimenti attuativi. Bisogna infatti tener conto anche dei tempi per la messa a punto della procedura operativa, verosimilmente da parte dell’INPS.
Naspi e reddito di cittadinanza sono compatibili?
Chi percepisce la Naspi beneficia attualmente degli assegni al nucleo familiare, nel rispetto dei requisiti previsti. Non è chiaro quindi se dal 1° luglio i due aiuti si affiancheranno o se partirà la staffetta tra vecchi sostegni e nuove misure per le famiglie con figli.
Le regole operative dovranno essere definite in tempi brevi, e non si escludono novità già all’interno del decreto Sostegni bis per l’attuazione tempestiva dell’agevolazione.
Resta poi il nodo del rapporto tra assegno unico e reddito di cittadinanza, alla luce dei principi fissati dalla legge delega.
I due strumenti di sostegno economico sono tra loro pienamente compatibili.
Tuttavia, la legge entrata in vigore il 21 aprile 2021 prevede che nel calcolo dell’importo complessivo si dovrà tenere “eventualmente” conto della quota del reddito di cittadinanza attribuibile ai componenti del nucleo familiare minorenni.
Insomma, il calcolo dell’assegno universale dovrà (eventualmente) tener conto anche dell’importo del reddito di cittadinanza, ma considerando esclusivamente l’importo attribuibile in relazione a soggetti minorenni presenti nel nucleo familiari. Le regole del “dialogo” tra i due sussidi economici restano ad oggi un’incognita.
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