La crisi energetica legata alla guerra in Ucraina ha fatto alzare i costi delle materie prime energetiche. Il caro bollette spaventa tante famiglie, già alle prese con l’impennata dell’inflazione. Elettricità e gas sono tra le voci di spesa che stanno incidendo di più nel bilancio familiare ma già da tempo sono stati istituiti i cosiddetti “bonus sociali per disagio economico”
Requisiti:
Ricordiamo che per poter beneficiare del bonus è necessario essere in possesso dell’ISEE per cui:
ISEE non superiore a 12.000 euro con l’introduzione del decreto-legge 21 Marzo 2022, n. 21 (inizialmente il valore era di 8.265 euro);
Appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro;
Anche i titolari di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza potranno usufruire del bonus sociale;
Le forniture dei bonus sociali si suddividono in due: Familiare e Condominiale
Fornitura familiare:
Quelle familiari devono essere sempre in stato attivo, essere utilizzate per servire locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare. In particolare la fornitura del gas si deve utilizzare per riscaldamento e/o uso cottura cibi e/o produzione di acqua calda sanitaria ed il misuratore (contatore) del gas installato nell’abitazione non deve essere di classe superiore a G6 (la classe massima del misuratore installato per le utenze domestiche);
Fornitura condominiale:
La fornitura condominiale, stando a quanto riportato sul sito di ARERA, deve inoltre rispettare le seguenti caratteristiche:
il PDR (punto di riconsegna) deve essere relativo ad un condominio in cui sono presenti unità abitative che utilizzano il gas naturale in locali adibiti adabitazioni a carattere familiare;
il gas deve essere utilizzato per riscaldamento e/o uso cottura cibi e/o produzione di acqua calda sanitaria;
la fornitura deve essere attiva;
la fornitura di gas deve essere utilizzata dal cliente domestico in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare.
Tempi e modalità di erogazione:
I nuclei che rispettano i requisiti sopracitati e risultano quindi beneficiari, riceveranno una comunicazione in cui si richiede che venga comunicato ad ARERA il codice PDR identificativo della fornitura, che va richiesto all’amministratore dello stabile in cui si trova l’abitazione e che dovrà essere comunicato seguendo le modalità indicate all’interno della comunicazione ricevuta. Le tempistiche sono quindi più lunghe rispetto a quelle di una fornitura diretta, e dipendono da quanto celermente i beneficiari inviano la comunicazione e se questa è compilata correttamente in tutti i suoi campi.
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