Nuova bozza della legge di bilancio 2023 approvata dal consiglio dei ministri il quale andrà a sostituire Quota 102, con la nuova misura Quota 103
La Manovra approvata dal Consiglio dei ministri introduce una nuova riforma per quanto riguarda le pensioni: Quota 103.
Requisiti:
Quota 103 è un nuovo canale di pensionamento rivolto ai lavoratori dipendenti pubblici e privati, ai lavoratori autonomi e ai parasubordinati rispettando i seguenti requisiti: 62 anni di età e 41 di contribuzione. Chi decide di restare al lavoro è stato rifinanziato il bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%.
Importo:
L’importo massimo della pensione mensile è di 2.850 euro lordi. Si arriva a questa cifra considerando che il trattamento minimo è oggi di 524 euro ma che, dal 1° gennaio per effetto della perequazione rafforzata dalla Legge di Bilancio si rivaluta del 120% (con indice provvisorio 7,3%), si arriva a una pensione minima di 570 euro lordi.
Finestra mobile
Quota 103 presenta una finestra mobile. Ciò significa che dalla maturazione dei requisiti alla data effettiva del pensionamento dovrà trascorrere un certo periodo, variabile tra lavoratori privati e pubblici.
Per i primi, la finestra mobile è di 3 mesi, consentendo il pensionamento solo ad aprile 2023, mentre per i lavoratori del settore pubblico è di 6 mesi, con il pensionamento che comunque non potrà esserci prima di agosto 2023.
Andare in pensione con Quota 103 penalizza comunque l’assegno?
Una tale misura non prevede penalizzazioni, tuttavia già il solo fatto che si va in pensione prima comporterà una riduzione dell’assegno. Il sistema di calcolo contributivo, che si applica per i contributi che riferiscono al periodo successivo al 1° gennaio 1996, tende a sfavorire coloro che anticipano l’accesso alla pensione applicando loro un coefficiente di trasformazione ossia quel parametro con cui il montante contributivo accumulato si trasforma in assegno di pensione più svantaggioso.
Basti pensare che per chi va in pensione a 67 anni il coefficiente è del 5,575%, mentre a 62 anni, ad esempio, è del 4,770%.
Come dire che un montante contributivo di 200.000 euro a 67 anni garantirebbe una pensione annua da 11.150 euro, mentre a 61 anni di appena 9.540 euro, con una riduzione quindi di circa 1.600 euro.
Quota 103 è cumulabile con il lavoro?
Accedendo a questa forma di pensione anticipata, non sarà possibile cumulare i redditi di pensione con quelli da lavoro fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
Altre quote valide nel 2023
Restano utilizzabili ancora per il 2023 per chi ha maturato nei tempi previsti, rispettivamente fine 2021 e fine 2022 anche quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi) e quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi). I lavoratori che hanno maturato questi requisiti entro fine 2021 o fine 2022, continuano a poter applicare rispettivamente la quota 100 e la quota 102, anche se fanno domanda nel 2023, o in un momento successivo.
Restiamo in attesa che il testo sia confermato e attuato nella legge di bilancio oltre che approfondimenti e circolari dall’Inps.
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