Il riscatto del corso legale di laurea è un istituto che permette, al ricorrere delle condizioni di legge, di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. Pertanto, con il riscatto è possibile integrare la posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche, a condizione che sia stato conseguito il corrispondente titolo di studio.
Possono esercitare la facoltà di riscatto tutti coloro che hanno conseguito il titolo di studio universitario. Possono riscattare anche gli inoccupati, ossia coloro che non abbiano ancora iniziato l’attività lavorativa e non siano iscritti ad una gestione previdenziale.
Cosa si può riscattare?
Si possono riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario a seguito dei quali siano stati conseguiti uno o più titoli rilasciati dalle Università o da Istituti di livello universitario, secondo i diversi ordinamenti:
–diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre);
–diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei);
–diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
–dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
–laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale;
–diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM).
Quanto costa?
L’onere da pagare per il riscatto dei periodi del corso di studi universitario è determinato in relazione alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
Riscatto periodi sistema contributivo, il corrispondente onere è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto alla retribuzione assoggettata a contribuzione nei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda.
Il riscatto nel sistema retributivo, l’importo della somma da versare varia in rapporto a diversi fattori quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso, l’anzianità contributiva totale e le retribuzioni percepite negli ultimi anni.
Esempio Calcolo contributivo Ipotizziamo un soggetto che voglia riscattare quattro anni di laurea dal 2002 al 2006 e che abbia presentato domanda di riscatto nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti il 31 gennaio 2021; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.000 euro, l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.240 euro (32.000×33% =10.560 x 4 anni = 42.240).
Cosa si intende per riscatto agevolato?
Per riscatto agevolato si intende una nuova modalità di calcolo dell’onere di riscatto per periodi che si collochino nel sistema contributivo della pensione. Questa nuova modalità è stata introdotta nel 2019 e a differenza delle modalità ordinarie, l’onere è calcolato prendendo a riferimento una retribuzione convenzionale uguale per tutti (livello minimo imponibile per artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda, pari a 15.953,00 per il 2021) e l’aliquota di computo vigente nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (pari al 33%). Quindi, se presenti domanda nell’anno 2021 e scegli il calcolo cosiddetto agevolato, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro.
Soltanto nel caso in cui si scelga la liquidazione della pensione con il calcolo interamente contributivo (ad esempio per effetto dell’opzione al sistema contributivo ai sensi dell’articolo 1, comma 23, della legge n. 335/1995), si potrà usufruire del riscatto agevolato anche nel caso in cui i periodi del corso di laurea siano precedenti all’01/01/1996.
Quanto costa riscattare la laurea da inoccupati?
Puoi chiedere il riscatto del corso di laurea anche se sei inoccupato. L’onere è determinato con le stesse modalità del riscatto cosiddetto agevolato, calcolato quindi sul livello minimo imponibile annuo previsto per gli artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda (15.953 € per il 2021) ed in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD). Quindi, se presenti domanda in qualità di inoccupato nell’anno 2021, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro.
A chi si versa il contributo per l’onere di riscatto?
Il contributo per l’onere di riscatto si versa all’INPS, a meno di specifiche disposizioni di settore, utilizzando il servizio PagoPA. L’onere di riscatto si può versare in un’unica soluzione o a rate, fino a un massimo di 10 anni (120 rate).
Quali sono i vantaggi?
Il riscatto ha ovviamente dei vantaggi quali:
-Permette di acquisire anzianità contributiva spesso collocata in epoca remota e per tale via, e fatti salvi futuri mutamenti legislativi, potrebbe comportare un anticipo nella maturazione del diritto a pensione;
-Incrementa la misura della pensione
-È prevista la rateizzazione senza interessi per dieci anni
-Il contributo da riscatto è fiscalmente deducibile. Per gli inoccupati, al genitore che sostiene l’onere di riscatto degli anni di studio viene garantito il diritto alla detrazione del costo per il 19 % dalla propria imposta lorda
Pensione con riscatto laurea: come funziona?
Il riscatto della laurea consente anche di incrementare l’importo della pensione stessa. Il vantaggio principale di riscattare gli anni di laurea è che permette di incrementare il proprio montante contributivo e accorciare i tempi per la maturazione del diritto a pensione.
Sono validi anche i periodi di studio all’estero?
Sì. I titoli universitari conseguiti all’estero sono riscattabili qualora siano stati riconosciuti da università italiane o, comunque, abbiano valore legale in Italia. I titoli conseguiti in uno Stato Estero aderente alla convenzione di Lisbona dell’11 aprile 1997 (Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella Regione europea), sono riscattabili previo riconoscimento degli stessi “ai fini previdenziali” da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca.
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