L’IMU (Imposta Municipale Unica), è un tributo di competenza comunale dovuto ai possessori di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.
I soggetti passivi effettuano il versamento dell’IMU dovuta al comune per l’anno 2023 in due rate, scadenti la prima il 16 giugno 2023 e la seconda il 18 dicembre 2023 (il 16 dicembre 2023 è sabato). Resta in ogni caso nella facoltà del contribuente provvedere al versamento dell’imposta complessivamente dovuta in un’unica soluzione annuale, da corrispondere entro il 16 giugno 2023.
Sono questi gli elementi fondamentali da conoscere e la prima operazione da fare consiste nel calcolo della base imponibile IMU.
Nello specifico, per calcolare la base imponibile ai fini IMU 2023 bisogna considerare le diverse regole previste per i fabbricati iscritti in catasto, per le aree fabbricabili e per i terreni agricoli.
Come si calcola il saldo IMU 2023 per le aree fabbricabili?
Per le aree fabbricabili, la base imponibile è costituita dal valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno di imposizione, o al momento dell’adozione degli strumenti urbanistici, tenendo conto dei seguenti elementi: – zona territoriale di ubicazione; – indice di edificabilità; – destinazione d’uso consentita; – oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione; – prezzi medi rilevati sul mercato dalla vendita di aree aventi analoghe caratteristiche. I comuni, con proprio regolamento, possono determinare periodicamente e per zone omogenee i valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili.
Per i terreni agricoli e per quelli non coltivati, la base imponibile è costituita dal valore ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25 per cento, un moltiplicatore pari a 135.
Quali solo le aliquote da applicare per il saldo IMU 2023?
Le aliquote IMU possono essere così riepilogate:
Una ordinaria pari allo 0,86%: i Comuni possono aumentarla fino all’1,06 o diminuirla fino all’azzeramento. È possibile aumentare ulteriormente l’aliquota al ricorrere di determinate condizioni;
una ridotta (abitazione principale di lusso e relative pertinenze), pari allo 0,5%: i Comuni possono aumentarla dello 0,1% oppure diminuirla fino all’azzeramento.
Inoltre sono previste aliquote diverse in alcuni casi particolari:
0,1% per i fabbricati rurali ad uso strumentale: i comuni possono solo ridurla, fino all’azzeramento;
0,1% per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, non locati (c.d. immobili merce): i comuni possono aumentarla allo 0,25%, oppure ridurla fino all’azzeramento;
0,76% per i terreni agricoli: i comuni possono aumentarla fino all’1,06% o diminuirla fino ad azzerarla;
0,86%, di cui la quota pari allo 0,76% è riservata allo Stato, per immobili ad uso produttivo appartenenti al gruppo catastale D: i comuni possono aumentare l’aliquota fino all’1,06% o diminuirla fino al limite dello 0,76%.
Come si paga il saldo IMU?
Si può pagare acconto rata unica e saldo attraverso il modello F24 standard o semplificato.
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